Creatore di un progetto premiato per la salvaguardia dell’ambiente, il tecnico di Olgiate Olona lavora con 50 scuole della provincia. Massimiliano De Cinque, 45 anni, vive con la moglie Nadia e le figlie Alice e Aurora a Olgiate Olona, dove è arrivato nel 1992. Diplomato tecnico superiore, è impiegato a Telelombardia (ex Antennatre); ha iniziato a lavorare a 12 anni in una gelateria, e ha fatto anche il barista e il bagnino. Nel 2010 ha fondato l’associazione Progetto Nuova Vita. Nel 2012 è stato premiato con il 7GreenAward nella sezione «People»> per l’impegno nella salvaguardia dell’ambiente, nel 2013 l’associazione viene eletta migliore associa- zione italiana in «Premio Impatto Zero»>, nel 2014 arriva la menzione dal Cesvov di Varese e quest’anno a Expo ha rappresentato le iniziative d’eccellenza legate alla scuola italiana. Dal 2014 l’associazione fornisce materiale rigenerato e software open-source in 50 scuole del territorio, sostenendo corsi di formazione per docenti e incontri di sensibilizzazione e sicurezza informatica per contrastare il digital-divide e fare prevenzione sul cyber-bullismo e i pericoli del web. “Progetto Nuova Vita” è una delle 13 reti nazionali presentate alla Segreteria Tecnica del Miur come esempio virtuoso.
Il suo carattere in un aggettivo? Caparbio purtroppo… (o per fortuna!).
Cosa cambierebbe del suo aspetto? Niente. Ogni difetto ha plasmato la mia personalità.
A cosa non rinuncerebbe mai? All’onestà intellettuale, ai valori della famiglia e a un cioccolatino dopo pranzo.
Il suo proposito più ricorrente? Affiancare a Progetto Nuova Vita una realtà che possa dare opportunità lavorative ai volontari in cerca di occupazione e agli studenti in alternanza scuola -lavoro che abbiamo in associazione.
I soldi sono? Il frutto del tempo dedicato al lavoro, tempo sottratto alle persone che amo con cui vorrei stare di più, magari viaggiando… Ma per questo occorrono soldi.
Massimiliano De Cinque Di cosa ha paura? Soffro di vertigini, ma non rinuncio, per esempio, a vedere Milano vista dall’ultimo piano di Palazzo Lombardia.
Che cosa detesta? L’inciviltà, il disinteresse e l’estremismo, oltre all’atteggiamento delle persone che pensano sempre e soltanto alla strada più veloce e meno faticosa .
Il suo rapporto con la religione? Cattolico di nascita, ex chierichetto, ho fatto fare gli stessi percorsi religiosi ai miei figli. Trovo ci siano diverse attinenze nelle principali religioni monoteiste, di cui ho profondo rispetto.
Con chi le piacerebbe uscire a cena? Con Platone, per approfondire pensieri comuni… Ma per una cena meno impegnativa sceglierei Cindy Crawford.
Dove vorrebbe vivere? Amo il mare ma Olgiate Olona mi da tutto ciò di cui ho bisogno.
Cosa non manca nel suo frigorifero? Il grana padano.
Se fosse sindaco come migliorerebbe la sua città? La coesione sociale è la chiave per una società civile e rispettosa di se stessa e degli altri: vorrei se ne parlasse di più a scuola.
Il suo libro/film/disco preferito? Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach, La vita è bella di Roberto Benigni e The Wall dei Pink Floyd.
Cosa la rende felice? La serenità che la mia famiglia sa darmi.
L’ultimo pensiero del giorno? Ventiquattro ore sono troppo poche, domani è un altro giorno.
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